Sulla corsia di sorpasso della neve: uno sguardo dietro le piste con Beda Klee

Cosa trovi di così affascinante in una maratona di sci rispetto ad altre gare di sci di fondo?
"Chiunque abbia portato a termine una maratona, indipendentemente dal risultato ottenuto, prova una sensazione speciale di felicità al traguardo. La differenza rispetto alle altre gare sta nel percorso perché si parte da un punto per arrivare ad un altro, mentre di solito le piste da fondo sono ad anello. Inoltre in alcune parti del percorso non ci sono spettatori. Sciare in gruppo nella foresta è uno degli aspetti affascinanti. Una maratona può essere pianificata, ma con meno precisione di una gara sui 10 o 15 chilometri."

Quale preparazione particolare è necessaria per partecipare a una maratona di sci rispetto alle gare più brevi?
"È necessario effettuare più test sugli sci perché le condizioni della neve possono cambiare durante il percorso e la preparazione deve essere adattata di conseguenza. Per una gara più breve su un circuito, si presumono condizioni costanti. È inoltre importante non aspettare la sera prima o prima della gara per ricaricare le riserve di energia con alimenti ricchi di carboidrati come pasta, riso, patate o frutta."
 

Come affronti le incognite come le condizioni meteorologiche e le difficoltà dei diversi profili dei percorsi nelle maratone di sci?
"È importante informarsi sulle condizioni meteorologiche del giorno della gara per prepararsi in modo mirato. Mi porto sempre capi per le diverse condizioni atmosferiche e decido al mattino cosa indossare. In una maratona aver freddo per 20 minuti ci sta, ma per due ore è deleterio. La preparazione comprende lo studio del profilo del percorso. Mi aiuta sapere a cosa vado incontro, se c'è per esempio una salita cui segue un tratto pianeggiante e poi una discesa dove posso recuperare le energie."
 

Qual è la tua maratona di sci preferita e perché?
"La 50 km mass start di Oslo Holmenkollen, che non è una maratona in senso stretto. È la gara che vanta la maggiore tradizione nella Coppa del Mondo. L'atmosfera che si respira in Norvegia è unica, una vera e propria esperienza emozionale. Siccome quest'anno la 50 km di Oslo è in programma lo stesso giorno della Maratona di sci dell'Engadina, non potrò purtroppo partecipare all'engadinese, anche se vorrei proprio vincerla una volta."

Quali strategie mentali metti in atto per rimanere concentrato durante una gara lunga?
"Come in ogni gara la tattica è piuttosto semplice: l'importante è restare nel gruppo di testa il più a lungo possibile. In una maratona stare in un gruppo davanti significa avere più chance, perché il ritmo in testa può anche crollare. L'importante è non perdere mai di vista l'obiettivo. Questo aiuta, così come sapere che anche i rivali stanno arrivando al limite per via del calo di rendimento."

Qual è la tua strategia di alimentazione e idratazione per una maratona di sci?
"È fondamentale bere regolarmente e mangiare prima che sete e fame si facciano sentire." Se necessario bisogna sforzarsi di mangiare. Altrimenti è troppo tardi e ci vuole un po' di tempo affinché l'organismo si riprenda da una crisi di fame. È necessaria una strategia nutrizionale con tempi, alimenti e bevande ben definiti. Oltre a ciò che si beve e si mangia è importante anche come ci si sente. La voglia del momento può giocare un ruolo non da poco. Qualcosa che mi piace infatti può scatenare energia".

Quali consigli ti senti di dare ai giovani fondisti che si preparano alla loro prima maratona di sci?
"Dal punto di vista tecnico consiglio di farsi preparare gli sci da un esperto, di dormire a sufficienza nei giorni precedenti la maratona, di arrivare presto sul posto e di guardare i video degli sciatori engadinesi dei tempi passati. È motivante, dà la carica nell'attesa. Inoltre dovrebbero aver già partecipato due o tre volte a una gara su una lunga distanza. Dal chilometro 30 in poi le cose cambiano. Non bisogna dimenticare che è una maratona e per la testa è più facile superare le persone che essere continuamente sorpassati."

Come dovrebbero suddividere la gara?
"Correre in mezzo a 10'000 entusiasti comporta il rischio di impostare un ritmo iniziale troppo alto. Una "tabella di marcia" con i tempi dei passaggi nelle località o per chilometri può aiutare nella suddivisione della gara. Bisogna anche prestare attenzione ad aver tempo a sufficienza per il ristoro nelle stazioni ufficiali."

Come affronti le sconfitte o le gare andate male e quali insegnamenti ne hai tratto?
"L'importante è imparare dalle esperienze negative per non ripetere l'errore. La salute, la forma fisica, l'equipaggiamento, l'andamento della gara, la tattica, il numero di pettorale, la preparazione, l'allenamento, un calo di concentrazione, una caduta: tutto può essere causa di una gara andata storta. Per evitare di ripetere lo stesso errore, è importante che l'analisi chiarisca cosa non ha funzionato."